Carmela Blog

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FRANCAMENTE 'STI AMERI CANI HANNO SFRAVECATO LA MINCHIA
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2 days ago

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BISCA suona sabato 5 Luglio Pompei Lab Il Lago Artificiale -Art Soul-Volendo provare a definire il suono del Lago Artificiale lo direi “ART SOUL” nel duplice significato di ‘suono dell’anima artistica’ e ‘suono dell’anima artificiale’. Una musica viscerale e ipnotica che aspira all’ancestrale. Un nuovo approccio colto e lisergico sull’abisso del nostro tempo perturbato … una possibile alternativa al silenzio!SOUL ARTISTIFICIALE“Il Lago artificiale” è a suo modo anacronistico. Di altri tempi. Di un altro tempo.Per intensità, per “spirito” e per modi di produzione. Reclama attenzione. Per tutti i suoi quarantacinque minuti di durata. È anche una specie di “concept album” involontario. Nel senso che non nasce con l’intento di esserlo ma si ritrova, dopo tre anni di gestazione, ad avere quella compattezza e quella univocità di argomenti tipica dei dischi a tema. Anacronistico dicevo, ma al tempo stesso è un disco “contemporaneo”, completamente immerso nel tempo in cui è stato concepito; un tempo disturbato da una crisi “che uccide i suoi figli ed alleva conigli”. È pieno di questi umori.Oggi è piuttosto raro trovare qualche espressione “artistica” che sia così “drammaticamente datata”, che sia così profondamente imbevuta dello spirito del tempo. L’uomo connesso vive in una specie di bolla atemporale in cui i suoni, i concetti, le suggestioni rimandano ad un indefinito astratto; ad un nonsense universale, ad un manierismo idiota che balbetta luoghi comuni e schifezze da copia e incolla a cazzo di cane.Sono cinque anni che viviamo una emergenza infinita partita dal covid e sfociata in una guerra mostruosa, programmata da un tempo infinito e implementata dal geriatrico decadente potere degli Ameri cani e dai suoi sgherri col vizietto inNATO, eppure non troverai traccia di tutto ciò in nessuna opera prodotta in questo periodo … desolante! È come se negli anni settanta i rockers non avessero scritto neanche una canzone sul Vietnam. La società dello spettacolo zero punto zero continua con la sua nauseabonda rappresentazione coatta “come se nulla fosse”. Parla d’altro. Allude al niente. Definitivamente afasica e impolitica. La trasformazione ideologica del “Pop” è andata così avanti che anche i suoi caposaldi più indiscutibili sono stati accantonati (per esempio la dittatura dell’auditel che determinava le fortune degli spettacoli televisivi d’intrattenimento e delle carriere delle star più in vista, o il dogma del “dare al popolo quello che il popolo desidera e apprezza” regola d’oro puntualmente onorata da ogni business man degno di questo nome e da ogni politico minimamente capace di annusare gli umori del “volgo”). Oggi prevale l’aspetto manipolativo/pedagogico rispetto a quello puramente utilitaristico del mercantile “è bello ciò che alla gente piace” e “vendo quello che la gente vuole comprare”. Nonostante ciò la stragrande maggioranza degli Italiani, pur sottoposta ad un bombardamento mediatico ottuso e devastante, orientato alla macelleria nazi/splatter della guerra “giusta” contro “i cattivoni ex sovietici”, era e resta contraria e considera gli Ameri cani responsabili sia del conflitto in Ucraina che del genocidio a Gaza. Questo dal punto di vista del mercato è come lasciare inevasa una grossa domanda “spontanea” ed è come fare andare in malora una maggioranza di clienti già “formattati”. Uno spreco inconcepibile fino a pochi anni fa.Oggi invece è una concreta scelta strategica dove gli interessi imperiali USA e i nEUROdeliri dei loro lacché del rancido “vecchio continente” prevalgono su qualsiasi altra evenienza “commerciale”.Tali sintomi indicano uno stadio molto avanzato della malattia Occidentale che se da un lato strazia dall’altro evidenzia tutti i limiti di una civiltà al tramonto: “L’inganno è il fiore e il frutto della vostra civiltà”.Ma nessun inganno è per sempre!Non USA ma getta – 2025 BISCA suona See MoreSee Less
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4 days ago

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PRESENT-AZIONI ricapitolandoQualche considerazione dopo il primo giro di Present-Azioni del Lago Artificiale.L’idea di non “fluidificare” il disco sulle “forme piatte digitali” era ardita ma si è dimostrata efficace. Volevamo attirare attenzione su questo “nuovo lavoro di musica registrata” e ci siamo riusciti; in un periodo in cui fare “dischi di peso” sembra non interessare più a nessuno. Ci siamo riusciti dicevo, dribblando gli ostacoli che la moderna realtà connessa con la sua ontologica “distrazione scrollante” frappone tra il pubblico e la fruizione “artistica” (musica, immagini fisse e in movimento, parole poetiche o prosaiche etc. che scivolano via con una velocità impressionante; da bulimia percettiva compulsiva e alienata).Volevamo che la gente riscoprisse il gusto dell’ascolto prolungato e in compagnia. Della vibrazione condivisa che ti scuote e ti sprona.Oggi la musica che viaggia sui canali della “connessione perenne” degli aggeggi digitali, dei cellulari e degli smart cazz’ e mazz’, si è ridotta ad un gracchiare stridulo e avvilente. Solitario. Coatto, opprimente e fesso. Io personalmente non capisco di cosa parli la musica oggi; mi sembra di percepire un indifferenziato minestrone pop di parole e suoni e concetti pastorizzati in un copia e incolla fulminato. Un pastone francamente disgustoso. Pappine precotte e predigerite somministrate da Dj meccanici e scemi che ripetono quei due o tre concetti mutuati da un catalogo della LIDL scritto da un’app. di AI gratuita governata da un algoritmo partorito da un programmatore fatto di LSD. Merdaccia insomma. E per di più molto puzzolente e instagrammabile. In queste prime Present-Azioni abbiamo ascoltato con gli astanti un disco di cui nessuno in precedenza aveva mai potuto sentire una sola nota. E c’è stato anche dell’imbarazzo, perché l’idea di stare tutti concentrati a sentire un giradischi che suona per un tempo superiore ai venti secondi di ordinanza della novella consuetudine cellularesca è risultato spiazzante a molti. Certe volte mi sono sentito anche un po’ sadico nell’imporre l’ascolto addirittura di quattro pezzi consecutivi. Poi è scattato l’applauso. Liberatorio e forse di sincero apprezzamento. Vai a capire.Altre volte invece ha preso il sopravvento la parola … che spiega, che aggiunge, che inveisce e ti afferra alla gola … “in un tempo disturbato da una crisi che uccide i suoi figli ed alleva conigli”.Abbiamo affrontato il discorso della musica in tempo di guerra.Perché ancora non so se abbia senso fare musica in tempo di guerra. Le Present-Azioni hanno così preso le sembianze del dibattito; sembravano quasi quelle discussioni collettive che si tenevano nei cineforum “alternativi” degli anni settanta dopo la visione di film “importanti”.La musica come pretesto per una nuova presa di parola da parte di un “Flusso Orientato” che ha sperimentato sulla sua pelle la sedazione profonda del covid (e del post-covid) unitamente all’esproprio della “parola” nella furibonda campagna mediatica guerrafondaia e genocida che ha caratterizzato gli ultimi 4 anni. E la borghesia mediatica ride ride ride … tronfia del suo viscido ottuso servilismo censorio. La supremazia dei fessi! La chiamo io.Ma nel Lago Artificiale c’è ben poco da ridere. E presto questi mascalzoni dovranno dare conto della loro vile accondiscendenza al padrone a stelle e strisce. Non USA ma getta – BISCA(foto Ric Pic)Web www.bisca.itBandcamp bisca.bandcamp.com/ Facebook www.facebook.com/bisca.officialInstagram www.instagram.com/biscasuona/Telegram t.me/BISCAufficialeSELF distribuzioni www.self.it/chi-siamo/ See MoreSee Less
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5 days ago

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Il Lago Artificiale news:E' uscito anche il CD !Girando in questo periodo di presentazioni del Lago Artificiale a proposito del formato Cd la cosa che più spesso mi viene riferita è: "Ma non ho neanche più il lettore dentro al PC" che me ne faccio di un cd?"Beh che dire, affermazione inoppugnabile. Però io lo trovo ancora un mezzo utile, non fosse altro per accoppiare ad un suono una storia, una copertina, una "intenzione artistica". Il Cd è un supporto materiale che aiuta ad imprimere nella memoria (personale) qualcosa che ci ha colpito per poi poterlo facilmente recuperare quando serve … più o meno come avviene coi libri … I file sfusi ahimè non hanno questa capacità, tendono a svanire nell'uniformità delle infinite informazioni che immagazziniamo negli hard disk personali (o proprietari che siano) e fanno fatica a saldarsi alla emo-percezione. Sono un pessimo modo di catalogazione. E poi tutto questo accanimento contro i cd mi appare un tantino sospetto, a furia di fluidificare qui si rischia di smarrire la memoria collettiva e quel che è ancora peggio affidarla alle banche dati di impalpabili "operatori" della diffusione (e manipolazione) dei mente-fatti. Fatti un giro nel Lago Artificiale – BISCAWeb www.bisca.itBandcamp bisca.bandcamp.com/ Facebook www.facebook.com/bisca.officialInstagram www.instagram.com/biscasuona/Telegram t.me/BISCAufficialeSELF distribuzioni www.self.it See MoreSee Less
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